Pages

domenica 19 dicembre 2010

Riforma Gelmini: le ragioni del NO


Dopo il grande successo di visite della pubblicazione del testo integrale della Riforma Gelmini, alla quale puoi accedere cliccando qui, Sento il dovere di dare voce a quelli che sono i pareri delle due campane, ovvero le ragioni del no e le ragioni del si. Quest'oggi comincio dal NO. (Qua invece puoi vedere le ragioni del Si)
Devo ammettere che riuscire a trovare delle argomentazioni articolate sul perché del no alla riforma universitaria che sta per essere varata è stato piuttosto difficile. Molti degli articoli che bocciano la tanto discussa Riforma Gelmini in realtà esprimono un malessere generale soprattutto nell'ottica di un futuro sempre più incerto, problematico e dove la cultura pare ricoprire uno spazio sempre più esiguo.
Riporto un estratto di alcuni articoli che spiegano le ragioni del no:
  • Sotto la falsa promessa di una riforma si nasconde, in realtà, una leggina di facciata che non rinnova, anzi peggiora un settore, quello dell’università italiana, che sta già affrontando un momento difficilissimo perché vittima di tagli sproporzionati e ingiustificati.       
LEGGI TUTTO (tratto dal sito dell'Italia dei Valori)






  • La riforma Gelmini? Non guarda all'Europa, crea un'Università di tipo leghistico.                        
  • La riforma Gelmini è "un disastro omeopatico, smantella l'università pezzo a pezzo", ha dichiarato il leader democratico ai ricercatori della facoltà di Architettura che da diversi giorni occupano la terrazza del palazzo di Piazza Fontanella Borghese.
  • "Ci sono norme sbagliate - osserva Mantini - anche nella commistione dei poteri tra Senato accademico e Consiglio di amministrazione". "Non neghiamo la necessità di ridurre i corsi di laurea inutili e di unificare alcune università figlie del federalismo egoista, ma il nostro giudizio complessivo resta negativo" conclude l'esponente dell'Udc.
  • “Una cosa è la Riforma, una la Finanziaria. Ma il punto è che non si può fare una vera riforma senza le risorse. Quindi è una riforma un po’ finta e un po’ sbagliata. I punti che non ci piacciono sono inerenti al Diritto allo studio, che viene ammazzato”, spiega Michele, che riporta il parere di tutto il Collettivo. “Le borse di studio, già rare scompaiono, viene attuato il meccanismo dei prestiti d’onore, il Fondo nazionale per il merito è inesistente, o meglio c’è, ma di che fondi si avvale? E poi”, conclude lo studente, “prima si mette in condizione di studiare chi non ne ha la possibilità e poi si stanziano fondi per i meritevoli”. 


  • Dopo la laurea, 3 anni di dottorato di ricerca e diversi anni di precariato con assegni di ricerca o contratti atipici, se ne aggiungerebbero altri 6 come ricercatore a tempo determinato, senza alcuna garanzia di una futura assunzione. Chi potrà permettersi di affrontare una carriera universitaria a queste condizioni? E’ chiaro che i migliori non staranno ad aspettare, ma andranno ad arricchire le Università estere.
LEGGI TUTTO (tratto da aPERInsubria)


 

Chiunque vuole apportare il suo contributo 'a favore del no' è libero di commentare, senza vincoli e senza censura. Oltre che segnalazioni di altri articoli online sulle ragioni del No sono graditi.

0 commenti:

Posta un commento