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lunedì 20 dicembre 2010

Riforma Gelmini: le ragioni del SI

Proseguendo il nostro cammino nell'analisi e commento del nuovo progetto di Riforma dell'Università Italiana è oggi la volta di dare spazio alle voci che sono a favore di questo disegno di legge (ddl). Venerdì vi ho mostrato il testo originale che potrete rivedere cliccando QUI, ieri invece ho raccolto le voci, a mio sommesso giudizio, più significative, che invece si oppongono alla riforma e ne spiegano i motivi (clicca QUI per rivederli), oggi quindi sentiamo i pareri favorevoli.


Riporto quella che è la dichiarazione di voto di Fabrizio Cicchitto del Popolo della Libertà (in giallo)
e di quella di Marco Giovanni Reguzzoni della Lega Nord (in bianco)

Signor Presidente, onorevoli colleghi, stiamo discutendo di una riforma reale e profonda che questo Governo e il Ministro Gelmini hanno il merito di aver portato avanti (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Le ragioni di questa riforma sono state riconosciute e difese da vasti settori del mondo universitario.
Le ragioni della riforma sono quelle elencate oggi, onorevole Franceschini, sul Corriere della Sera da un osservatore indipendente come Francesco Galazzi (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)…
LUISA BOSSA. Ma non sai nemmeno come si chiama! CATERINA PES. Ignorante! PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia.
FABRIZIO CICCHITTO…che rileva testualmente: «La legge abolisce i concorsi (….) fonte di corruzione (…).Crea una nuova figura di giovani docenti »in prova per sei anni« (…) confermati professori solo se in quegli anni raggiungano risultati positivi nell'insegnamento e nella ricerca … La legge innova la governance delle università (…)», immette personalità non accademiche nei consigli di amministrazione, limita a sei anni la durata del rettore, e ancora: «l'Agenzia per la valutazione degli atenei è il vero perno della riforma».
Così scrive il professor Giavazzi (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Infine, elemento essenziale in questo momento così difficile sul piano economico, la riforma viene finanziata attraverso un miliardo di euro, cosa che smentisce la sanguigna invettiva pronunciata poco fa dall'onorevole Di Pietro e anche la requisitoria dell'onorevole Franceschini (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Queste e altre misure presenti nel disegno di legge mettono in moto un meccanismo riformatore che modifica la situazione attuale, che è profondamente negativa. È stato ricordato che Pag.
226le materie insegnate nelle università italiane sono circa 170 mila, contro una media europea di 90 mila; sono state moltiplicate le università: siamo a 95 contro le 120 sedi distaccate nelle località più disparate. Rispetto a tutto ciò, vanno recuperati rigore, serietà ed economicità.
Questo e altro sarebbe il terreno ideale per un confronto di tipo riformista intorno alla legge.
Questo confronto, però, c'è stato qui, nel dibattito parlamentare, ma non nel confronto politico generale. Infatti, nel confronto politico generale e sui media, l'opposizione ha preferito cavalcare la protesta, quello che si chiama il movimento. C'è da domandarsi perché.
Una ragione riguarda due atteggiamenti di fondo che caratterizzano la vostra pigrizia conservatrice. Durante molti anni avete considerato la scuola e l'università - e, nel passato, anche la sanità e altri servizi pubblici - in primo luogo come uno strumento di occupazione del massimo numero possibile di persone (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania), indipendentemente da qualunque criterio di economicità, di redditività e di qualità del lavoro.
Oggi, lungo la stessa logica, per una larga parte della sinistra, le riforme si giudicano solo sulla base di un unico parametro: quanti precari trovano un posto fisso nella pubblica amministrazione (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
In secondo luogo, avete spesso considerato la scuola, l'università, non dal punto di vista degli utenti - nel nostro caso, gli studenti, nel caso della sanità, i malati - ma dal punto di vista di coloro che lavorano in questi settori e ai quali va assicurato il massimo possibile di privilegi corporativi.
In effetti, oggi, se la scuola e l'università si trovano in queste condizioni, i principali responsabili siete proprio voi (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Misto-Noi Sud Libertà e Autonomia, I Popolari di Italia Domani).
Vediamo la miscela infernale che si è realizzata in questi mesi e in questi giorni tra il conservatorismo di una parte del mondo universitario e l'estremismo, ma in questi giorni c'è stata da parte vostra anche una scelta politica, dominata da una sorta di ricerca disperata del colpo di scena, della scorciatoia che consenta di trovare la via del carisma perduto o l'illusorio recupero di quelli inesistenti, e anche dal tentativo di spazzare via, nel fuoco della contestazione di piazza, la legge di riforma di cui, appunto, a piazza San Giovanni, è stato invocato il ritiro.
Esistono gesti esemplari che sono volutamente emblematici di una scelta di fondo.
La salita sul tetto che scotta da parte dell'onorevole Bersani, è stato un messaggio volto ad evocare due scelte politiche: l'abbandono di una linea riformista e l'inseguimento del massimalismo, fondato per definizione sui colpi di teatro (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Senonché, così come sul terreno del giustizialismo, inseguite inutilmente Di Pietro senza mai riuscire a sopravanzarlo, così non riuscirete mai ad emulare il massimalismo affabulatorio di Nichi Vendola.
L'onorevole Bersani non riuscirà mai a raggiungere e a superare Nichi Vendola su questo terreno, nemmeno se si applicasse un orecchino (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia.Onorevole Bressa, non volti le spalle all'oratore.
FABRIZIO CICCHITTO. Alla fine di questo percorso accidentato, avventuroso e avventurista, vi ritroverete con un pugno di mosche in mano e anche con il dissenso di una parte assai significativa del vostro partito: quella che si è espressa qualche giorno fa attraverso le parole dell'onorevole Fioroni.
Si veda poi quali guasti può determinare una linea fondata sul riferimento ad una protesta dominata dall'estremismo e dal massimalismo (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Alcuni degli episodi avvenuti in questi giorni sono assai inquietanti, possono innescare una spirale di violenza e dovrebbero essere materia di riflessione per tutti, in primo luogo da parte vostra che in questi giorni avete civettato con l'estremismo, nella sbagliata presunzione di poterlo usare strumentalmente contro il Governo e contro la riforma (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Cogliamo anche noi questa occasione, per esprimere la nostra solidarietà alle forze dell'ordine attaccate da gruppi di provocatori (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Questo Governo ha portato avanti questa riforma, così come molte altre, onorevole Della Vedova, in questi due anni.
Si tratta di una prova della sua vitalità politica che ci auguriamo venga confermata il 14 dicembre, in primo luogo, da coloro che nel 2008 sono stati eletti nelle liste del centrodestra.

Signor Presidente, sentendo gli interventi di oggi sembra che nell'università l'alternativa sia tra questa riforma ed un mondo ideale e, in questo senso, la sinistra è capacissima di mistificare e confondere le idee. L'alternativa, invece, non è tra questa riforma ed un mondo ideale, ma tra questa riforma e l'università attuale che, purtroppo - e sottolineo purtroppo -, è fatta di precari, è lontana dalle imprese, non premia il merito.
Solo per citare alcuni dati: abbiamo 327 facoltà con 15 iscritti e 37 corsi di laurea con un solo iscritto. Si laureano più studenti in Cile che nel nostro Paese. È da lì che partiamo, è da questa situazione che vogliamo muoverci ed andare avanti. Certo, gli studenti hanno anche qualche ragione nel protestare, ma questa riforma è, senza ombra di dubbio, un passo in avanti (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Si poteva fare di più? Si poteva fare meglio? Forse, ma occorre fare chiarezza perché questa riforma non promette la luna, ma di migliorare lo stato della nostra università con degli elementi che sono, senza ombra di dubbio, assolutamente positivi: la promozione del merito, ad esempio, nella gestione delle nostre università, la valutazione degli stessi atenei in base alla qualità e all'efficienza dei risultati, l'introduzione del concetto del costo standard per studente - anche qui vi saranno i decreti, però non è possibile che uno studente costi il doppio in alcune università a parità di qualità e di efficienza (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania) -, il fondo per la premialità, dove si potranno introdurre degli avanzamenti di stipendio a chi fa bene, premiando, quindi, il merito, la norma che prevede l'incompatibilità tra parenti, perché è anche giusto affrontare il discorso che, soprattutto in alcune università del sud, «parentopoli» ha avuto degli effetti incredibili e, infine, anche norme per il reclutamento coerenti con questo schema. Poi si dice che non ci sono soldi.
Anche questo è vero fino ad certo punto; infatti, vi sono 800 milioni per il Fondo ordinario dell'università, 100 milioni per le borse di studio, 100 milioni per voucher alle imprese e gli incentivi fiscali (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania) e oltre 30 milioni di euro per le università non statali e speciali.
Inoltre, vi è la promessa del Ministro di procedere a 1.
500 assunzioni di precari per i prossimi tre anni ed di questi tempi non è poco (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania), anzi direi che, in un periodo di difficoltà, è un grande sforzo.
Ma quello che ci piace di più è che, finalmente, si introduce un criterio di valutazione anche per i professori.
Ogni tre anni saranno obbligati a render conto, a dire quali sono i loro meriti nel campo della didattica e della ricerca e su questo ad essere valutati ed eventualmente premiati.E i precari? Oggi c'è un precariato che è assoluto e per sempre. Questo è il punto di partenza e, invece, noi vogliamo modificare questo stato di cose ma questa è la situazione in cui ci ritroviamo ed è questa la situazione che voi avete voluto e che oggi non volete assolutamente cambiare (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania) Il clima è incandescente: signori, veramente questo è inaccettabile.
Onorevole Bersani, lei è intervenuto in aula dopo essere stato sul tetto della Sapienza e gli scontri sono andati avanti.
Il clima incandescente l'avete voluto voi (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)! La responsabilità è certo di chi va sui tetti non di chi ha lavorato in Aula e nelle Commissioni per far fare al nostro Paese un passo concreto in avanti.
In questo clima ovviamente la totale e assoluta e sincera solidarietà alle forze dell'ordine che bene hanno lavorato anche in questa condizione (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Popolo della Libertà). Ma la sinistra prima sobilla la piazza poi dice che la nostra università fa schifo, poi si dimentica di essere tra i responsabili dello stato di cose e, infine, dice di non voler cambiare nulla.
Ebbene questa è invece una riforma che prova la capacità del nostro Governo di procedere con concretezza verso una riforma del nostro Paese con uno spirito per davvero autenticamente riformista, nella consapevolezza che talvolta la ricerca dell'ottimo è nemico del bene che invece interessa oggi e subito. Noi siamo stati tutti eletti per riformare e modernizzare il Paese…

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