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giovedì 11 novembre 2010

Voglio essere un TAMBURO

 


Il tamburo è stanco di gridare
oh vecchio Dio degli uomini
lascia che io sia un tamburo

anima e corpo, solo un tamburo
solo un tamburo per gridare nella notte calda dei tropici.

Non un fiore nato nella foresta della disperazione
né un fiume che scorre verso il mare della disperazione
né una zagaglia temperata nella fiamma viva della disperazione
nemmeno una poesia forgiata nel dolore acceso della disperazione.
Né niente!
Solo un tamburo stanco di gridare alla luna piena della mia terra.
Solo un tamburo di pelle essiccata al sole della mia terra.
Solo un tamburo scavato nei tronchi duri della mia terra!
Io!
Solo un tamburo che rompe il silenzio amaro della Mafalala.
Solo un tamburo stanco di sanguinare nel batuque del mio popolo.
Solo un tamburo perso nell'oscurità della notte smarrita.

Oh vecchio Dio degli uomini
io voglio essere un tamburo
non un fiume
né un fiore
né una zagaglia per ora
e nemmeno una poesia.
Solo un tamburo che echeggia la canzone della forza e della vita
solo un tamburo notte e giorno
notte e giorno solo un tamburo
fino alla fine della grande festa del batuque!

Oh, vecchio Dio  degli uomini
lascia che io sia un tamburo
solo un tamburo!

                                  


poesia di José João Craveirinha (Lourenço Marques, 28 maggio 1922 – Maputo, 6 febbraio 2003), considerato il maggior poeta mozambicano. Vorrei essere un Tamburo.
Ringrazio il Fra per il suo prezioso contributo in questo post

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